Sede municipale di Gaiarine

La costruzione di Villa Cicogna-Borlini si colloca all’interno di quel periodo in cui la Serenissima, interessandosi allo sviluppo dell’entroterra, modificò gli assetti proprietari delle terre e la necessità d’insediamento di nuove “case di villa”.
L’edificio diventa sede municipale a partire dal 1871, quando la nobile famiglia decide di vendere la propria residenza e l’annesso parco al Comune.
Il precario stato di conservazione del complesso prima dei lavori, soprattutto per gli interventi troppo invasivi avvenuti nel passato, ha imposto un intervento al termine del quale l’edificio fosse in grado di affrontare eventi sismici, essere efficiente da un punto di vista funzionale, tecnologico de impiantistico, avere una nuova identità grazie ad un lavoro di attenta reinterpretazione.
L’intervento di restauro ha previsto la rifunzionalizzazione degli spazi interni e la restituzione del loro decoro senza rinunciare alla sua modernizzazione sotto il profilo tecnologico, impiantistico e di linguaggio.
Per l’involucro esterno è stato utilizzato lo sguardo attento della tutela del valore testimoniale esaltandone le peculiarità di pregio come ad esempio il pavimento in seminato alla veneziana presente al piano terra e valorizzandone l’apparato decorativo come è stato fatto per gli elementi in “pietra dolce” che scandiscono la facciata.
Trattandosi di edificio rilevante, il progetto ha considerato una serie d’interventi per adeguare sismicamente le strutture portanti attraverso sottofondazioni, fibre di carbonio, irrigidimento dei solai con strutture metalliche.